I saggi e le testimonianze che compongono il volume raccontano il lavoro intrapreso da Diego De Donato intorno alla fine degli anni Quaranta, quando - appena ventenne - diede nuova vita alla Leonardo da Vinci, una tipografia di Città di Castello. Da questo racconto, sviluppato attraverso prospettive e punti di osservazione differenti, si delinea una storia di incontri, sodalizi e progetti condivisi, volti a innovare e arricchire il panorama editoriale italiano. Dopo una serie di libri fotografici e di reportages da paesi e culture lontani (strada ancora non battuta dall'editoria del tempo), a partire dalla metà degli anni Sessanta la De Donato - Leonardo da Vinci inizia a distinguersi per un'attenzione particolare alla letteratura e si afferma decisamente dopo il Sessantotto, con una "folta e coraggiosa produzione" che le conferisce un ruolo di primo piano nel panorama editoriale, intellettuale e politico. Nel decennio successivo, "denso di trasformazioni profonde nella vita e nella cultura", la De Donato si qualifica attraverso un peculiare modo di intendere editoria e conoscenza, esercitando una funzione di primo piano "così nella ricerca scientifica come nell'azione politica" (E. Garin). Il volume, la cui seconda parte è costituita dai cataloghi storici della Leonardo da Vinci e della De Donato, è arricchito da due inserti fotografici, che ci restituiscono una immagine di Diego De Donato al lavoro e nel tempo libero e una rassegna sulla grafica editoriale delle due case editrici. Scritti di: Felice Blasi, Luigi Masella, Franco Buono, Ferdinando Pappalardo, Gabriella Bonacchi, Giuseppe Cotturri, Piero Di Siena, Marcello Montanari, Michele Ciliberto, Carlo Spagnolo, Isidoro Davide Mortellaro, Luciano Canfora, Chiara Saraceno, Antonio Resta, Sebastian Mattei. Con una prefazione di Francesco Giasi.