La posizione di scalo essenziale sulle rotte per il nord Africa e per la costa palestinese, oltre allo statuto particolare, rese la città di Marsiglia una sorta di "orient rapproché", dov'era possibile incontrare mercanti, diplomatici, schiavi o anche semplici avventurieri provenienti dalle principali regioni europee, ma non solo. La presenza di musulmani, inizialmente rappresentata soprattutto dal bagno degli schiavi cittadino, fu costante e latente per tutto il XVII e XVIII secolo, con un progressivo incremento del numero di mercanti a fronte di quello dei rematori sulle galere regie. In questo lavoro si indaga sulle tracce lasciate dagli individui di fede musulmana e sulle condizioni della loro presenza e assimilazione nel tessuto urbano cittadino. Nonostante l'esiguità numerica, la presenza di stranieri di fede diversa e dei luoghi "tradizionali" loro associati, come chiese o cimiteri, contribuì a creare l'immagine di città portuale intesa come crocevia di popoli e culture studiata dalla recente storiografia.