All'indomani dello scoppio delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, fotografi e cineoperatori raggiunsero le due città per documentare gli effetti delle deflagrazioni atomiche. Ciononostante, tutto questo materiale non fu fatto vedere fino alla fine degli anni '60. Contestualmente furono rese pubbliche solo l'immagine del fungo atomico e delle vedute aeree delle due città distrutte. Nel saggio si analizza il modo in cui i governi americani e giapponesi hanno incoraggiato, per ragioni diverse, la rimozione della memoria collettiva.