Il martirio cristiano antico non cessa di affascinare gli studiosi così come un più vasto pubblico. Nell'immaginario collettivo sopravvive l'idea delle moltitudini di cristiani che andarono incontro alla morte nelle arene conquistando nuovi adepti al credo che si andava affermando. Al di là degli aspetti oleografici e leggendari che circondano la figura del martire, questo libro affronta il tema del martirio in prospettiva storica, collocando il fenomeno nei luoghi e nel contesto in cui prevalentemente si consumava: anfiteatri e giochi gladiatori. Questi costituiscono il più poderoso sistema mediatico che l'antichità abbia mai prodotto: luoghi della comunicazione tra il potere e le masse, offrivano la più ampia pubblicità e la più impressionante spettacolarità a quanto in essi avveniva, inclusa l'esecuzione delle condanne a morte. Svolgevano, inoltre, un'importante funzione politico-sociale, contribuendo alla romanizzazione dell'Impero e al rafforzamento del potere e dell'ordine sociale. Intellettuali pagani come Epitteto, Celso, Galeno, Luciano, Marco Aurelio forniscono, nei loro scritti, significative indicazioni in merito all'efficacia comunicativa e allo stile mediatico dei martiri.