Il volume ripercorre le dinamiche interne al Partito socialista italiano in una delle fasi più intense e controverse della sua lunga parabola storica. Stretto nella morsa dell'accordo tra democristiani e comunisti, il Psi della metà degli anni Settanta è un partito diviso al suo interno, privo di una strategia politica convincente, dunque incapace di misurarsi con le trasformazioni in atto nel tessuto sociale sempre più eterogeneo e stratificato. È in questo contesto che nel 1976 si creano le premesse per l'avvio del "nuovo corso", inaugurato dall'avvento alla segreteria di Bettino Craxi e destinato a marcare una netta soluzione di continuità con il passato. Il volume racconta gli anni della svolta, quelli in cui Craxi lavora al rilancio del protagonismo politico della forza socialista, ne rivede le direttrici strategiche, interviene sul modello di partito dopo aver preso in mano le principali leve per il controllo dell'apparato. Gli anni dell'orgoglio di milioni di socialisti in tutta Italia, desiderosi di lasciarsi alle spalle una lunga stagione di subalternità e di confrontarsi, senza timori reverenziali, con piazza del Gesù e Botteghe Oscure.