Andrea Pozza si è addentrato nei meandri dei rifugi ancora accessibili, negli uffici che custodiscono tuttora i documenti di quegli anni, ha cercato, trovato, ricostruito. Con questo suo lavoro consegna ai bolzanini che c'erano, e a quelli che non c'erano, una vasta mole di informazioni, tutte interessanti,addirittura avvincenti. È il ricordo di cose che sono avvenute e che la città nasconde tuttora nel suo profondo, nelle cantine, nelle gallerie che s'addentrano nei monti che le fanno corona.