L'autore rivive giorno dopo giorno la realtà imolese dal 1939 al 1945 che si presenta negli usi, nel costume finanche nel diffuso dialetto proprio di una civiltà contadina arricchita dal riformismo socialista. Vengono cronologicamente esposti episodi cittadini tutti sviluppati da una borghesia generata dal regime. Dal 1940, la guerra con le notizie dai vari fronti poi il conflitto in Italia ed infine la sofferenza ed i costi umani di una città assediata. Alla fine 1053 vittime, tutte documentate misurano il prezzo pagato da "Imola nostra" alla libertà.