I saggi raccolti in questo libro riguardano la costruzione di false narrazioni e le conseguenti rappresentazioni degli ebrei in età moderna. Il tutto tramite notizie inventate, manipolazioni delle informazioni, travisamenti della realtà trasmessi attraverso libri, cronache, manuali, agiografie. Per un duplice scopo: perpetuare l'accusa dell'innata "perfidia ebraica" e convincere gli "ostinati" ebrei a riconoscere l'ineluttabilità del cristianesimo e abiurare la loro fede. Si trattò di una vera e propria campagna che superò largamente i secoli della lunga stagione controriformistica e che non fu orchestrata e pianificata dall'alto, ma venne condotta in prevalenza grazie all'iniziativa di zelanti uomini di chiesa, in ogni caso mai sconfessati né ostacolati. Agli occhi di molti ecclesiastici, la presenza ebraica nei ghetti italiani rappresentava una anomalia che andava cancellata con ogni mezzo. Per svilire gli ebrei si ricorreva alle prediche e ai battesimi forzati, a pesanti interdizioni, calunnie sulla profanazione delle ostie, fino a riproporre leggende infamanti quali l'uccisione di bambini a scopi rituali.