A partire dall'operazione bibliografica condotta dall'austriaco Friedrich Furchheim, basata su una consolidata tradizione storico-scientifica e sul modello europeo ottocentesco della bibliografia descrittiva, il volume si sofferma sul più grande evento vulcanico della storia italiana moderna. L'eruzione vesuviana del 1631 interessa non solo gli studiosi delle scienze della Terra, ma anche altri generi disciplinari: da quelli politici, sociali ed economici a quelli linguistici, letterari e religiosi, per non parlare degli aspetti paesaggistico-naturali o di quelli archeologici ed urbanistici. Sullo sfondo di tutto ciò il volume riserva una dovuta attenzione alla storia del Seicento italiano, con particolare riferimento ad uno spazio geografico e politico ben individuato: Napoli, città sede del governo vicereale spagnolo, dove vigeva "la celebrazione dei trionfi della fede e l'asserita disponibilità a difenderla" anche contro la insostenibile ira divina. Inoltre, il volume apre alla comprensione del modo con cui il racconto pliniano sull'evento del 79 d.C. illumina gli scritti dedicati a quei Discorsi della natura, accidenti e pronostici dell'incendio del Monte di Somma dell'anno 1631 che, a partire dallo stesso dicembre 1631, videro la luce in Napoli e altrove con un numero e una frequenza impressionanti.