Considerato culla della civiltà, ma anche terra di barbarie e decadenza, l'Egitto, nel corso del XIX secolo, ha rappresentato per l'Europa uno specchio rovesciato in cui osservare e ammirare la propria presunta grandezza. Uomini politici, studiosi e letterati, provenienti soprattutto dalla Francia e dall'Impero Britannico, hanno, infatti, guardato all'Egitto come alla perfetta incarnazione della loro idea d'Oriente, offrendone un'immagine distorta e sostanzialmente negativa. Un'immagine che affonda le proprie radici in secoli di codificazioni, rigorosamente occidentali, alle quali la realtà stessa pare non avere alcun diritto di opporsi. Ma quali sono le sue declinazioni? E com'è cambiata nel passaggio da una mente all'altra? Questo lavoro nasce con l'intento di scoprirlo, approfondendo le diverse sfumature che l'immagine dell'Egitto ha assunto nei vari paesi europei e negli scritti dei loro più illustri cittadini prima che gli ingenti mutamenti politici del XX secolo favorissero un, almeno parziale, cambio di prospettiva.