Intorno al 1920 Giacomo Balla, futurista, costruisce in legno dei fiori di forme nuove, quasi astratte e con solo un lontano contatto con la flora naturale. Composti fra loro, i primi fiori in colori vivissimi cominciano ad animare un giardino fantastico dove collari quadrati di petali acuminati irradiano armonie di forme e cromatiche che incoraggiano ad inventarne di nuovi. Alcuni di questi fiori si sono conservati e per quasi tutti è stato possibile osservarli su delle foto di quel tempo e trarre dei disegni dai quali rendere possibile la ricostruzione con del cartone leggero. Anche Giacomo Balla aveva fissato, per così dire, l'idea costruendo il fiore prima in scala ridotta con del cartone, forse lo stesso degli album da disegno, per dopo realizzarlo in legno e delle misure volute.