Apparso quarant'anni fa, La trans-avanguardia italiana di Achille Bonito Oliva è stato uno dei più controversi articoli della critica d'arte italiana. Ultimo del nostro Novecento a sancire il successo di un movimento artistico, esso ha decretato, allo stesso tempo, la fine del modello culturale delle avanguardie. Ancora oggi la sua interpretazione è contesa tra le due fazioni che seppe generare: i sostenitori del "ritorno alla pittura" postmoderno, da un lato, e i detrattori del "riflusso" targato anni Ottanta, dall'altro. Questo libro avvia una rilettura di quel testo a partire da metodi e ricerche inediti, riflettendo soprattutto sulle nuove funzioni e il nuovo statuto della critica negli anni in cui si lasciava alle spalle le contestazioni politiche e una lunga tradizione letteraria.