Dopo la personale di Firenze presso il Museo Galileo, Stella Battaglia, che nella sua produzione affronta il complesso tema della visione e delle correzioni ottiche nella scultura, sino a produrre lavori completamente e sorprendentemente anamorfici realizzati in tutti i materiali tradizionali e sintetici, entra ora in diretto colloquio con la scultura otto-novecentesca del Museo. La particolarità della sua ricerca è amplificata dall'originale riflessione sul tema del "ritratto" - rivisitato attraverso la moderna tecnologia della video-installazione - nella quale, sul filo della visione anamorfica e riflettendo sul rapporto tra visione e soggetto, con la tecnica della proiezione prospettica sul ritratto modellato, l'artista riesce a declinare l'incontro tra pittura e scultura realizzando opere rivestite dalla luce e dai colori del vero; una "virtualità" concettuale a tratti spiazzante, del tutto inedita e singolare nel panorama contemporaneo.