Il museo Van Gogh di Amsterdam è, per chi scrive, un luogo d'affezione. E i testi riuniti in questo volumetto, espongono parte dei pensieri e degli stati d'animo, che varie visite, distribuite nell'arco di un cinquantennio, hanno immancabilmente suscitato. Qui si parla di dipinti e disegni che, salvo rare eccezioni, appartengono alla collezione del museo: e vi si trovano allineati in una sorta di percorso storico e biografico. Chi li passa in rassegna uno alla volta dall'inizio alla fine ha innanzi a sé il compendio di una vita, che la ricerca artistica pervase per intero e che da questa fu colmata oltre ogni limite da travolgenti entusiasmi e da indicibili sofferenze. Quella di Vincent Van Gogh è una tragedia moderna. Al suo orizzonte non ci sono divinità capricciose, né un fato inesorabile, né una legge violata che l'eroe, al prezzo della vita sia chiamato a restaurare. C'è invece la solitudine essenziale, in cui l'esistenza perdura, in balia del tempo e del desiderio mai pago. E c'è il dissidio nel quale cercando completezza essa precipita e di continuo si dibatte: dissidio da sé medesima e da un mondo esterno che non ha l'obbligo di favorirla.