«...la bellezza risiede nel gesto più umile. Quando Steen e Ter Borch, De Hooch e Vermeer, Rembrandt e Hals ci fanno scoprire la bellezza delle cose nelle cose, non si comportano da alchimisti capaci di trasformare in oro del fango, qualunque esso sia. Essi hanno compreso che una donna che attraversa un cortile, una madre che sbuccia una mela possono essere belle come le divinità dell'Olimpo, e ci invitano a condividere una tale convinzione. Ci insegnano a veder meglio il mondo, non a cullarci in dolci illusioni; non inventano la bellezza, la scoprono - e permettono anche a noi di scoprirla. Minacciati oggi dalle nuove forme di degradazione della vita quotidiana, siamo tentati, nell'osservare i loro quadri, di ritrovarvi il senso e la bellezza dei nostri gesti più elementari».