Roma, prima metà del '600. Campo Marzio è un quartiere caotico e rissoso, un "tridente" di vie in cui palazzi signorili e tuguri respirano la stessa maleodorante aria. La città cresce senza regole ed è qui che Angelo Caroselli (1585-1652) vive la sua esperienza artistica, iniziata col lavoro di copista nella bottega del padre rigattiere. Descritto come "malvestito, trascurato, stoico e filosofo", ben presto Caroselli riesce a far crescere il suo laboratorio, collaborando e coesistendo con altri pittori quali Pietro Paolini, Agostino Tassi, nonché gli artisti nordici trasferitisi proprio a Campo Marzio, tra cui Pieter van Lear e Claude Lorrain. L'autrice ci regala un saggio di ampio respiro, un lungo racconto di vita e arte ricco di vicende intriganti e basato su una attenta ricerca documentale.