Lorenzo, monaco camaldolese, nacque attorno al 1370, a Siena o a Firenze, dove invece certamente morì verso il 1425. A lui si deve attribuire la transizione, in Toscana, dalla tradizione giottesca al Gotico internazionale. Fu pittore e miniatore, ma le sue opere su tavola degli inizi del Quattrocento cominciano a denunciare i riflessi dell'arte nordeuropea, nel linearismo sottile, la precisione descrittiva, la sontuosità del colore. L'apice della sua carriera è nel secondo decennio del secolo, quando è tra i massimi artisti attivi a Firenze. La sua pittura apre la strada al suo più grande erede, il Beato Angelico.