Questo volume, unico nel suo genere, vuole essere un punto di riferimento per il lettore - studioso, appassionato o semplice curioso - a proposito della statuaria Bari: la maggior parte di quella che conosciamo è oggi conservata presso istituzioni museali internazionali tanto che dei sessantaquattro pezzi presentati in questo volume, solo sei appartengono a collezionisti privati. Queste statuette lignee, che non superano il mezzo metro d'altezza, non erano degli idoli venerati dai loro proprietari, bensì avevano - con molta probabilità - una funzione assimilabile a quella di spiriti tutelari della famiglia e della casa. Le firme competenti di Jean-Baptiste Sevette, uno dei rari specialisti della cultura materiale del Sudan, e Dominik Remondino, storico dell'arte specializzato nelle culture africane, senza dimenticare l'introduzione a cura di Betrand Goy, presentano lo stato dell'arte su questi manufatti approfondendo non solo aspetti legati alla cultura materiale e alle peculiarità di questa produzione artistica, bensì fornendo una panoramica di rilievo sulle spedizioni egiziane in Sudan, sulla fondazione di Khartoum nel 1821, nonché sui primi contatti tra i cosiddetti occidentali e la popolazione Bari, e delineando le figure chiave del primigenio collezionismo di oggetti etnografici sudanesi.