Macchine che stampano, tagliano con precisione millimetrica, bracci meccanici che si librano nell'aria e costruiscono edifici interi. Macchine comandate a distanza da altre macchine, che seguono le istruzioni di algoritmi infiniti. Questo libro descrive un universo - quello dei maker - che dalle tecnologie di stampa 3D e produzione di oggetti si estende al mondo delle costruzioni, senza sostituire ma affiancando, almeno per ora, le pratiche abituali. La logica dello sharing, estranea all'architettura dello spettacolo, mette in campo il multiforme ingegno di una nuova comunità, sempre più critica verso il mondo delle costruzioni attuale. In questa dimensione, la simultaneità di artigianato, economia e design ha, secondo gli autori, il potere di riconfigurare il rapporto tra progetto e costruzione, attraverso la sintesi tra la logica computazionale dell'architettura e la sua cultura materiale, o tra il lavoro intellettuale e la produzione manuale tipica delle società basate su un tessuto culturale omogeneo e condiviso.