L'elegante volume di Renata Ronchi, settimo titolo della collana "Arte", è dedicato alla figura di Vincenzo Rosati "una salda tempra di educatore e, insieme, una appassionata coscienza di artista", vissuto tra Otto e Novecento. «È sempre interessante e fertile di spunti - si legge nella bella introduzione al volume a firma di Anna Fusaro - la circostanza che un saggio monografico su un protagonista della vita culturale sia scritto da una discendente, come nel caso di questo bel volume di Renata Ronchi sul prozio Vincenzo Rosati, ingegnere, artista, archeologo, nato a Ponzano nel 1859 e lì morto nel 1943 nel villino di famiglia, nella frazione civitellese che rappresenta la piccola patria della famiglia Rosati Ronchi. Il legame dell'autrice con Vincenzo Rosati arricchisce la ricostruzione storica e artistica di vita e opere del Nostro, vivificata da ricordi personali e familiari che aggiungono umanità e calore al ritratto di artista, educatore, tecnico. Un ritratto articolato di personalità eclettica, sfaccettata, complessa, come viene fuori efficacemente da queste pagine. Progettista di edifici e macchine, pittore, scultore, ceramista, didatta e direttore in varie scuole di arti..»