"Avete 7 secondi per scrivere il nome dei primi tre artisti che vi vengono in mente". Ecco l'esperimento che apre questo agile volume. Lanciando questa sfida, l'intento è quello di scuotere chi legge da quel bias che fa percepire l'arte «come un affare per uomini, potenzialmente bianchi, occidentali, pittori e/o scultori, nonché del passato». Da questa premessa, con argomentazioni che toccano i temi più diversi (l'insegnamento dell'arte nelle scuole e nelle università, il lavoro, la domotica, il razzismo, l'orientamento sessuale, la disabilità), il testo offre a tutti, tutte, tutt* noi - come suggerisce Vera Gheno nella Prefazione -la possibilità «di relativizzare il nostro punto di vista. Il che non vuol dire snaturarsi o perdere qualcosa di sé; al contrario, significa acquisire consapevolezza dell'alterità in una maniera nuova, come fonte di arricchimento e non come problema da risolvere». Cambiando dunque prospettiva, pagina dopo pagina, la Storia dell'arte diventa molteplice, plurale: Stori* dell'art*, appunto. Presentazione di Fabio Canino. Prefazione di Vera Gheno.