Un'opera che si cimenta nel prodigo tentativo di raccontare la figura di un artista è sempre un'opera degna di lode. Nel nostro caso lo è ancora di più perché, in primis, pone l'attenzione su un autore di elevato spessore, benché poco conosciuto e poi, perchè l'opera in questione è un contributo ottimo, preciso - in una parola: necessario -, alla cultura ed ai suoi annessi. Riscoprire la figura di un grande artista contemporaneo, quale fu Emilio Iuso, è intento nobile: mi dispiace che per troppo tempo sia rimasto nel dimenticatoio di una certa opinabile "Cultura". Il mio intento con questo volume, così come con i precedenti già pubblicati, è quello di far riemergere dall'oblio il Maestro Emilio Iuso e farlo ritornare alla visibilità che merita, all'attenzione dei tanti. L'arte che ci ha lasciato sentenzia l'incontestabilità del suo valore, l'encomiabilità della sua stima, la sua profonda autorevolezza. Il patrimonio artistico frutto, del suo genio, ci è testimone del ruolo di primo piano svolto dal Maestro Iuso all'interno dell'arte sacra, di quella prettamente locale quanto di quella nazionale. La prima regola che caratterizza il mio agire è da sempre, quello di contribuire all'educazione culturale e civile della società, in ogni forma essa possa prospettarsi. Pertanto, penso che un rinnovato e solidale impegno che verta sulla ricerca, sullo studio, sull'espressione, e, last but not least, sul libero creativismo possa far sì che cresca in ognuno di noi l'esigenza profonda del sociale. Quest'ultima deve essere, parimenti, faro-guida delle comunità tutte.