Verso la metà del Settecento, alimentato dalle sensazionali scoperte archeologiche nell'area vesuviana, s'instaura in Europa un vero e proprio culto per l'antichità classica, che dà luogo ad un programmatico e vistoso fenomeno d'imitazione dell'Antico in ogni settore della produzione artistica. Il libro cerca di offrire una visione d'insieme di tale fenomeno artistico, illustrandone le premesse, le caratteristiche principali e le diverse fasi di sviluppo, senza trascurare di mettere a fuoco la personalità dei suoi maggiori protagonisti: Winckelmann, il cui opuscoletto "I pensieri sull'imitazione dell'arte greca nella pittura e nella scultura" può essere considerato a giusto titolo il manifesto teorico del nuovo gusto neoclassico.