Il volume raccoglie gli oltre ottanta fogli del Codice Atlantico che si situano nel periodo francese di Leonardo, dalla fine del 1516 al 1518: benché l'artista muoia il 2 maggio del 1519 nel Castello di Clos Lucé ad Amboise, l'ultima data scritta su un foglio del Codice Atlantico, il 673 recto qui pubblicato, è infatti il 24 giugno 1518, estremo riferimento temporale in assoluto in tutto il lascito vinciano. Nei tre anni di permanenza presso Francesco I, Leonardo si dedicò soprattutto a studi teorici di geometria, architettura e idraulica, oltre che a rispondere alle esigenze della corte allestendo feste e apparati teatrali. Delle altre commissioni che le fonti antiche ci dicono essere state ricevute dal maestro, il corpus di studi e disegni qui raccolto - quasi il dieci per cento dell'intera compagine del Codice Atlantico, contando anche i versi dei fogli - testimonia delle anamorfosi create per il re, del leone meccanico che apriva il petto mostrando i gigli di Francia, degli studi idraulici per la "fontana di Amboise" e, soprattutto, dei "progetti" per una nuova residenza reale da erigersi a Romorantin, dove spesso viveva la madre del sovrano, Luisa di Savoia, o, più probabilmente, proprio ad Amboise, come evidenzia Pietro C. Marani con nuovi argomenti nel catalogo dei primi 24 fogli. Nuovo è anche lo studio di Claudio Calì - pubblicato in Appendice - sulle carte di epoca francese, in cui si segnalano inedite filigrane mai prima rilevate, e dove si ipotizza la provenienza di molti fogli da un'officina di Tours, città non distante da Amboise.