"L'invito a esporre a Palazzo della Ragione di Verona, tanto gradito quanto inaspettato, mi ha convinto a realizzare alcune opere concepite per l'occasione. Ecco qualche riflessione a proposito dei lavori (e dei loro titoli) previsti per la mostra. Et in Arcadia ego: quattro brevi parole, pronunciate da non si sa chi, danno voce all'assenza di qualcuno venuto a mancare, reduce, come noi tutti, da esperienze e pensieri trascorsi che la nostra memoria non è in grado di ritrovare. È questo il titolo che annuncia un'esposizione dove incontriamo ancora una volta l'Io di un autore spossessato di sé, di qualcuno cioè che più non possiede, ma è come posseduto da una incerta identità, come la famosa figura del "tuffatore" tratta dall'affresco di paestum, qui rappresentato nell'atto della caduta trionfale nella materia dell'arte." (Giulio Paolini)