Francesco Paolo Michetti non fu solo pittore, ma anche incisore, scultore, fotografo, regista cinematografico, inventore e perfino architetto esoterico e visionario. Nel ripercorrerne la vita, tentando di definirne il complesso percorso tecnico-artistico che si sviluppa per cicli, Massimo Pamio si misura con la profondità di quella ricerca, per poi porsi una questione che ancor oggi è irrisolta: perché Michetti volle tener nascosta la sua attività profetica, quella di aver compreso che dopo di lui si sarebbe sviluppato e avrebbe trionfato l'astrattismo? La parola di un artista è spesso una criptografia, una scrittura segreta che rimanda ad altri segni e linguaggi. Nell'indagine di Monica Ferri la costellazione segnica grafologica di Francesco Paolo Michetti conferma una geniale spiritualità, radicata nella tipologia junghiana sensazione-intuizione. La lettura grafologica, in un'alchimia applicata a tanti segni nascosti, interpreta l'incessante tensione del pittore abruzzese a rendere le immagini materia per l'attuazione di sogni più alti.