Il quarto e ultimo volume del progetto fotografico ed editoriale "Canova. Quattro Tempi", dedicato ai gessi di Antonio Canova conservati presso la Gypsotheca di Possagno, prosegue l'indagine sulla forma imperfetta del gesso: opere che con i loro repères (i chiodini che permettevano di riprodurre il gesso in marmo) sono espressione del genio in divenire. Luigi Spina avvicina in modo del tutto nuovo le opere, dai soggetti mitologici ai volti dei committenti, da Dedalo e Icaro, capolavoro della giovinezza, fino all'Adone incoronato da Venere, incompiuto e mai tradotto in marmo. L'eterno confronto fra la scultura di Ettore in posa dinamica e Aiace in procinto di estrarre la spada. La sensualità di Venere che si svela uscendo dalle acque. Infine il volume getta uno sguardo sulla committenza: la scultura del principino Heryk Lubominski nelle vesti di amorino con arco e faretra e la scultura della principessa Leopoldina Esterhàzy Liechtenstein. Nella mente dello scultore domina il modello classico simbolo di armonia e perfezione.