Nel 1969 viene pubblicata in Cecoslovacchia la biografia di Alfons Mucha, scritta dal figlio Ji?í. Il libro ne ripercorre la vita dalla nascita a Ivancice alla morte a Praga dopo un interrogatorio della Gestapo il 14 luglio 1939; e fornisce al lettore uno spaccato dell'epoca a cavallo tra il XIX e il XX secolo, di grande valore storico e culturale. Le capitali della cultura del tempo, come Vienna, Monaco, Praga, New York, Parigi, la "Ville Lumière" dell'Esposizione Universale del 1900, offrono allo scrittore non solo la possibilità di raccontare l'escalation artistica e sociale di Alfons Mucha, l'evoluzione del suo stile e del suo pensiero, ma di presentare un'immagine per certi versi inedita dell'Europa e dell'America in un'epoca di grandi mutamenti storico-politici, sociali e culturali spesso drammatici. Nel corso degli anni l'autore rivisita il libro attualizzandolo per mezzo di articoli di nuova pubblicazione, libri, cataloghi, notizie inedite, approdando alla versione definitiva: un testo narrativo coinvolgente, sobrio ed elegante, che, attraverso una descrittività quasi pittorica e una squisita raffinatezza espressiva, offre l'immagine vera di un uomo e del suo tempo.