Amare la scultura sembra talvolta difficile, come se l'universo "abitato" dalle statue fosse un mondo chiuso, freddo e silezioso. La storia del corpo scolpito è invece un'avventura appassionante che, partendo dall'incredibile ricchezza della statuaria classica e attraversando le forme psicologicamente sofisticate della scultura rinascimentale e i voli audaci del Manierismo e del Barocco, giunge fino al realismo ottocentesco, alla sensualità di Rodin e della Hoffman, alla sintesi simbolista di Minne, alle sperimentazioni delle avanguardie e all'espressionismo di Barlach, per approdare infine ai corpi scarniti delle donne-insetto della Richier. Perché, più di ogni altra cosa, la rappresentazione del corpo racconta i sogni, le prese di coscienza, i miti e le contraddizioni, del genere umano.