Nata alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso, la realtà virtuale è oggi al centro di un rinnovato interesse grazie alla diffusione di visori portatili ed economici che l'hanno resa un medium protagonista nel settore dell'intrattenimento, ma anche uno strumento a disposizione degli artisti. A confrontarsi oggi con questa tecnologia sono nomi noti del sistema dell'arte, ma la VR è utilizzata già dalla fine degli anni Ottanta sia da artisti la cui ricerca era legata principalmente alle nuove tecnologie sia da artisti che operavano con un'ampia varietà di mezzi espressivi e che decisero di sperimentarla. Attraverso casi di studio, il volume intende fare il punto sulle tappe storiche del suo utilizzo in ambito artistico e sui problemi critici connessi: realizzare un'opera in VR non significa infatti solo impiegare un medium straordinario per dare forma a mondi-immagine a 360° in cui immergersi, ma rappresenta anche un'occasione per confrontarsi con nuove grammatiche progettuali, espositive e conservative.