«Per pigrizia mentale molti chiedono all'artista la fabbricazione di oggetti fermi: così per anni gli ambienti si sono riempiti di tavole e manichini la cui opacità e inerzia ci precludono ormai di sentire i valori di divenire che in essi sono solidificati sotto forma di simboli. Da tempo ho cominciato a stabilire sul piano del 'quadro-oggetto' dei dislivelli, in modo che l'occhio dello spettatore, scorrendo sulla superficie, fosse costretto a salire e scendere da spessori, ad entrare e uscire da cavità indagando gli aspetti che la luce in naturale variazione determinava nel quadro.» (Gianni Colombo). Questa monografia dedicata a Gianni Colombo (Milano 1937 - 1993) si aggiunge ai numerosi cataloghi di esposizioni collettive e personali dell'artista, pubblicati da istituzioni pubbliche e private. La sua storia si inserisce in quella internazionale della neoavanguardia degli anni Sessanta e Settanta, con cui ha condiviso uno stesso sentimento, orientato a proporre nuove forme e inedite modalità percettive.