I Bronzi di Riace sono stati forse il fenomeno più clamoroso della storia dell'arte. Dopo il restauro fiorentino, il successo scoppia nelle esposizioni di Firenze (Museo archeologico) e Roma (Palazzo del Quirinale), tra il 1980 e il 1981. Fu un delirio collettivo, in otto mesi 700.000 persone ammirarono per la prima volta i due grandi capolavori, provenienti dalla Grecia e ritrovati nel mare della Calabria. A decretarne il successo sensazionale non furono gli storici dell'arte né gli archeologi, ma la gente comune. Fu come se all'improvviso un sentimento nostalgico per la bellezza perduta si fosse risvegliato, un antico bisogno di ricongiungersi alle fonti della cultura e della nostra storia. Immuni dall'usura del tempo, i Bronzi sono i messaggeri che vigilano sulla natura degli uomini. Sono i guardiani della cultura dell'Europa, e finché il loro respiro veglierà sul genere umano vi sarà per noi speranza di salvezza.