"I figli della terra", con uno stile semplice e scorrevole e un linguaggio ancora più diretto e schietto, senza troppi giri di parole, narra dal punto di vista dell'autore la storia della numerosa famiglia del pittore Albino Lorenzo, uno dei più accreditati artisti del novecento che raffigurò, nelle sue opere, la Calabria contadina che andava scomparendo. La stessa Calabria contadina rivive nel libro di Pasquale Lorenzo, terzo di diciotto figli di Luigia Capua e del pittore calabrese; riemerge così la Tropea antica, quella artigiana e contadina, circondata da lussureggianti giardini e orti, oggi scomparsi, inghiottiti dal cemento selvaggio degli speculatori edilizi, perché la stessa è divenuta la regina del turismo calabrese, visitata ogni anno da migliaia e migliaia di persone provenienti da tutto il mondo. E rivive, attraverso i racconti e le vicissitudini private dell'autore, anche la Tropea "umana" del passato, povera ma dignitosa, retta da valori e sentimenti antichi parimenti scomparsi, perché il denaro ha, d'un colpo, non solo cancellato il verde e rimpicciolito le spiagge, ma ha anche logorato e rinsecchito gli animi dei suoi abitanti.