Roberto Longhi (1890-1970) è il più grande storico e critico d'arte italiano del Novecento e uno dei principali a livello mondiale. Della sua opera vastissima, Piero della Francesca - pubblicato nel 1927, tradotto lo stesso anno in francese e nel 1931 in inglese - è il primo testo apparso in forma di volume, e fu oggetto di un'accoglienza straordinaria, sia per le tesi rivoluzionarie in esso contenute, che modificarono profondamente la ricezione e le attribuzioni del grande artista fiorentino, sia per il suo magistrale stile letterario. È corredato da un vasto apparato iconografico, da ricchissimi sussidi biografici, storico-critici, bibliografici. È riproposto in questa nostra edizione nella sua forma definitiva, con l'aggiunta di Piero in Arezzo, scritto nel 1950 e pubblicato su «Paragone» nel novembre dello stesso anno, testo in cui Longhi riespone le proprie teorie con l'intento di renderle più comprensibile e augurandosi che vi si possa ritrovare «più chiarezza e semplicità che nella vecchia analisi del 1927, un po' troppo come io stesso lo definii, "collet monté"».