Nata nel 1978 in Unione Sovietica, Victoria Lomasko interroga, trent'anni dopo la dissoluzione del blocco dell'Est, le tracce di questo impero, sia in Russia che nelle ex repubbliche sovietiche. Mentre la pandemia di Covid-19 sconvolge i suoi piani, il libro si trasforma nella testimonianza di un'epoca che ha visto il Paese più grande del mondo passare da un sordido regime autoritario a una spaventosa dittatura. Questa svolta politica costringe l'autrice a scrivere le ultime righe de L'ultima artista sovietica nei primi giorni di esilio, iniziato nel marzo 2022. Fedele alla tradizione letteraria russa, secondo cui un libro raramente tratta di un unico argomento, Victoria Lomasko dipinge attraverso i suoi reportage il ritratto popolare di un mondo in equilibrio precario tanto quanto lo status stesso dell'artista. Biografia: Il lavoro di Victoria Lomasko (1978) sintetizza immagini e testi tramite la forma di romanzi, reportage giornalistici, fumetti, dipinti e murales monumentali: è una voce di spicco dissidente e fortemente censurata nella Russia contemporanea. Le sue opere, fra cui "Altre Russie" (BeccoGiallo, 2022) e "Forbidden Art", hanno uno stile schietto e in grado di mostrare le disuguaglianze e le ingiustizie di un Paese, amplificando e difendendo la complessa situazione di molte comunità russe invisibili e senza voce. L'opera più recente di Victoria Lomasko, "L'ultima artista sovietica", completata tre settimane prima dell'invasione russa dell'Ucraina, è un titolo provvidenziale che anticipa gli stravolgenti cambiamenti del Paese. Ha vinto il premio Free Voice 2022, istituito da PEN Català, e il Prix Couilles au Cul pour le Courage Artistique al Festival di Angoulême.