Attraverso un linguaggio visivo allegorico, grottesco, tetro e spesso delirante, 100 immagini come 100 quadri, opere che rappresentano la disperata pantomima che il vivere nel "mondo dopo il mondo" sembra esser divenuto. Il "nuovo" mondo come una selva oscura, oltre quel tenebroso bosco in cui nascosto vi è ancora quel lupo. Come dal sogno di un folle, un incubo Kafkiano, cartoline da un immaginario tempo e luogo in cui l'animo umano sembra essersi estinto, o forse, più semplicemente nascosto, perché umiliato ed offeso nel terrore di un giudizio superiore. Ogni immagine ci pone domande, ci rivolge un messaggio, ci urla contro un monito, un ultimo disperato avvertimento. 100 frammenti di un'unica terribile opera, di una realtà tanto impossibile quanto già reale e tangibile. Il sogno di un folle, di uno stonato cantore di storie che nessuno vuole ascoltare, di verità che nessuno vuole rivelare. Premonizione del mondo che sarà, del dominio delle ombre sulla luce, della morte sulla vita. 100 immagini, 100 domande, nessuna risposta.