Fred Licht esamina in questo volume l'opera di Edouard Manet, l'artista più complesso di tutto l'Ottocento e per l'autore «forse il più grande tra gli artisti del XIX secolo che hanno raggiunto potenza e profondità espressiva sempre maggiori attraverso il loro instancabile sforzo di cogliere l'autentico significato della vita contemporanea, mettendo infatti il presente in aperto conflitto con gli ideali del passato». Gli artisti del secolo XIX erano consapevoli delle condizioni di vita che la loro epoca imponeva. Il loro ideale consisteva nella riconciliazione di un conflitto, sentito profondamente in prima persona, tra passato e presente. Manet è un borghese ma non è un "impressionista", pur avendo aiutato e difeso il movimento di cui però non poteva condividere la fiduciosa serenità e neutralità morale, valori, questi, che ne hanno fatto lo stile ideale di una borghesia che cerca di evitare con tutti i mezzi ogni cosa che le ricordi le contraddizioni, le trappole e le tragedie dell'esistenza moderna.