Sic transit gloria mundi. Le cose del mondo sono effimere, lo sa bene Pierre Le-Tan che decide per questo di immortalare venti eccentrici personaggi incrociati sul suo cammino. Con tono ironico e delicato, rievoca le atmosfere delle sale d'asta, le sfarzose feste nelle ville di Tangeri o gli incontri inusuali in qualche vagone ferroviario dove, per la prima volta, ha avuto il privilegio di conoscerli. Spinti dallo stesso impulso, individui dal gusto raffinato e con il pallino del collezionismo hanno accumulato oggetti ai limiti dell'insolito: dalle statuette di animali in vetro, alle teste di criminali in cera con capelli veri applicati, ai pezzi di carta stropicciati catalogati come in un museo. La principessa di Brioni, Umberto Pasti e Le-Tan stesso, simili a quegli uccelli che decorano il proprio nido con i sassolini, rispondono a un istinto antico e primordiale, del tutto estraneo alle logiche di mercato che guidano i collezionisti più illustri e affermati. Liberi dalle mode e dalle speculazioni, esplorano e raccolgono per il puro piacere di essere circondati da oggetti che hanno scelto e che amano. Di loro, probabilmente, rimarrà testimonianza solo in queste pagine con i commoventi disegni di un curioso artista franco-vietnamita, e nelle evanescenti tracce di un tempo ormai tramontato impresse sulle pareti delle loro dimore.