Joan Miró ha percorso l'arte del Novecento come una stella luminosa, amatissima da molti, ritenuta scontata da alcuni: acclamato per la limpidezza del suo sguardo infantile e per l'esuberante creatività, ma anche criticato per l'accattivante facilità di lettura e per l'immediatezza delle sue opere. Surrealista multiforme e indisciplinato, attratto dal dadaismo e ispirato dalla dimensione onirica e dall'automatismo psichico, l'artista catalano ha fatto della libertà espressiva il fondamento della sua avventura creativa, con inattesi e imprevedibili mutamenti di stile, superando ogni teorizzazione precostituita. L'acuta e profonda sensibilità ambientale, l'interesse per le arti primitive, l'amore per la cultura popolare, l'impegno politico e civile, la lotta per l'autodeterminazione dei popoli, una visione poetica della realtà che ci riconduce alla nostra segreta vita interiore, lo rendono un homo novus, il cui linguaggio espressivo è attualissimo.