Dall'analisi condotta dall'autore sul personaggio di Mattia Preti emerge innanzitutto l'immagine di un artista grandioso e universale, non inquadrabile in nessuno stereotipo, ma gravido di tutta la sapienza del suo tempo. Il Preti, in una posizione del tutto peculiare risulta l'erede delle più alte tradizioni seicentesche, dal caravaggismo al classicismo e, nel contempo, il pittore dallo stile inimitabile e personalissimo che attraversa un secolo intero. Nel suo universo figurativo convivono, in intima coerenza, l'epica e l'idillio, la magniloquenza e l'introspezione. Ma affiora anche la figura di un uomo di vera fede, di profonda saggezza, animato da un grande senso di solidarietà amicale e da animo profondamente cattolico: un artista che ha saputo comunicare la fede e che, con i suoi dipinti, può ancora oggi "dire" il Vangelo, in una lingua sempre attuale, come quella dell'arte.