"Fin dall'antichità la filosofia occidentale considera il libero arbitrio come una condizione essenziale nel rapporto tra uomo, legge e spiritualità. Per Sant'Agostino il libero arbitrio non è la liberta perfetta, perduta in seguito al peccato originale, quanto piuttosto l'inclinazione al bene. In San Tommaso si identifica con la volontà, 'Essendo proprio della medesima potenza il volere e lo scegliere? (Summa Theologiae) e la volontà libera deve comunque attenersi ai dettami della ragione, perché una scelta d'altro genere nascerebbe da un difetto di libertà".