Da secoli la Chimera rappresenta Arezzo e i suoi cittadini. Il grande bronzo etrusco richiama da sempre forza, coraggio e grazia, e sembra risalire alle opere degli antichi maestri etruschi e greci. Il volume nasce da un progetto ambizioso quanto affascinante: ricostruire l'aspetto originale dell'opera risalendo a quando, nel IV secolo a.C., fu collocata come dono votivo all'interno di un tempio o un altro spazio riservato al culto. Frutto di una lunga ricerca, il testo si basa su un approccio inedito che comprende nuovi studi sulla cromia e sulla tecnica, fornendo anche informazioni su di un ipotetico complesso di sculture che comprendeva Chimera, Pegaso e Bellerofonte.