La presenza di Giovanni Battista Cavalcaselle in Umbria è attestata in vari momenti della sua vita. In occasione della stesura dei primi due volumi della New History of Painting in Italy, editi a Londra nel 1864, si registrano i primi viaggi documentati del conoscitore nella regione, precisamente tra la fine del 1858 e i primi mesi del 1859 con un'appendice nell'estate del 1860. È a questo periodo che possiamo far risalire i taccuini di disegni conservati nel fondo cavalcaselliano della Biblioteca Marciana di Venezia dedicati alle ricognizioni umbre. Il Cod. It. IV, 2036 (=12277), taccuino XI è per noi di particolare interesse perché le carte dedicate alla città capoluogo fotografano la situazione del patrimonio storico artistico prima del decreto di soppressione di Gioacchino Napoleone Pepoli (dicembre 1860) e anteriormente alla musealizzazione delle opere in quella che, prima della regificazione del 1918, era la Civica Pinacoteca Vannucci: serbano memoria cioè dei «quadri di qualche importanza» che Giovanni Battista Cavalcaselle vede ancora conservati nei luoghi originari e sono principalmente servite come fonte visiva e mnemonica per la stesura della minuta della Storia della pittura in Italia. Dal confronto tra le annotazioni (per la prima volta integralmente trascritte e rese ora accessibili in un originale impianto di fotocomposizione) e i disegni tratti di fronte ai dipinti e la loro rielaborazione nel testo a stampa, è stato possibile desumere alcune delle procedure messe in atto dal conoscitore per individuare, schedare e commentare le opere d'arte di Perugia, con particolare riguardo a quelle oggi conservate nella Galleria Nazionale dell'Umbria.