Quattro saggi che formano un unico quartetto su alcuni dei più grandi e misteriosi pittori dell'autunno del Medio Evo: Bosch, Van Eyck, Dürer e Brueghel. Attraverso le loro vite e l'analisi, secondo una lettura della Tradizione ermetica, alchemica e simbolica di quattro opere - "Il Giardino delle delizie", "L'adorazione dell'agnello mistico", "Melancolia I" e "II trionfo della morte" - si scoprono legami che vanno dall'esoterismo alla magia, dalla demonologia alle creature fatate, in un mondo corrusco e tenebroso fatto di incanti e di miti nascosti nelle tavole e nel colore. Quattro opere pittoriche, a cavallo tra il Quattrocento e il Cinquecento, in un universo composto di simboli e realtà arcane e ultraterrene, ma nel contempo reale, ci offrono un affresco approfondito - e in certe occasioni del tutto impensato - che mostra questi pittori come rappresentanti di un esoterismo cristiano spesso in antitesi alla Riforma luterana, ma anche portatori di significati più arcaici; esponenti di un modo di intendere l'arte come espressione di un impegno non soltanto culturale ed estetico, quanto soprattutto meta-religioso e sacro.