La vicenda artistica di Carlo Zinelli (San Giovanni Lupatoto, Verona, 1916 Chievo 1974) è una storia tutta italiana, maturata dentro stanze manicomiali e nel clima accogliente di un atelier pionieristico e innovativo dove prende corpo una grande opera, che incrocia lo sguardo di Jean Dubuffet nei primi anni Sessanta. Dieci anni dopo il definitivo ricovero nell'ospedale psichiatrico di Verona, tradito dalla vita Carlo si affida all'arte e crea un universo labirintico e visionario: dai primi segni tracciati sui muri asilari alle numerose opere pittoriche su carta, divise e armi di una guerra antica (alpini, moschetti, cannoni) si sovrappongono a camici e a siringhe, alla lotta quotidiana contro la malattia. Carlo Zinelli è l'artista brut italiano più noto e collezionato fuori d'Italia.