Riemergono, dall'archivio di Casa Vidoni e da collezioni private, una serie di inquietanti eppur affascinanti opere grafiche, quasi totalmente inedite, in cui l'artista Bruno Vidoni, vero folletto dispettoso dell'arte italiana del secondo Novecento, ha immaginato paesaggi e situazioni "ai confini della realtà". Le sue creature sembrano infatti nutrirsi di quelle atmosfere "weird" rese celebri da H.P. Lovecraft. Artista concettuale e sperimentatore instancabile Vidoni ha saputo, in queste opere, creare visioni oniriche compenetrando suggestioni desunte dal Simbolismo, dal Surrealismo, dall'arte medievale e dall'illustrazione pulp. Sono nate così entità mostruose sopravvissute alla notte dei tempi, che abitano la dimensione ignota dei sogni vidoniani. Nel regno di Onirica, le creature tentacolari dell'artista centese custodiscono città perdute, sorvegliano e spesso insidiano nude veneri misteriose. Prendono corpo anche due "libri d'artista", due falsi codici medievali: con il suo Necronomicon Vidoni ci dà una dimostrazione di come il procedimento ideativo diventi, a volte, il messaggio.