A differenza di tanta letteratura esistente sul teatro, questo volume tratta l'argomento nel senso architettonico del termine: partendo dal Cinquecento fino al presente, analizza la spazialità delle sale romane e ne ricostruisce alcuni esempi con modelli tridimensionali ottenuti con l'ausilio scientifico dei tanti documenti inediti consultati negli archivi romani. Nell'evidenziare la distribuzione delle sale teatrali nel tessuto urbano, il libro ci accompagna in un viaggio temporale lungo le vie e nelle piazze di Roma alla ricerca delle tracce delle feste popolari che animavano la città già nel XVI secolo, attraverso le stanze dei palazzi nobiliari in cui avevano luogo gli spettacoli e i concerti dedicati esclusivamente ai nobili, fino alle cantine e ai teatri off degli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso dove si sperimentavano nuovi linguaggi. Il volume si conclude con l'analisi della contemporaneità caratterizzata dal fenomeno del riuso di spazi abbandonati e dalla creazione di teatri tecnologici.