"La vastissima produzione critico-letteraria riguardante il 'De arte venandi cum avibus' ha scandagliato ogni aspetto costitutivo del trattato sulla caccia con i rapaci composto dall'Imperatore Federico II di Svevia. Sono ancora molte, tuttavia, le questioni da chiarire [...]. Molti dubbi riguardano ancora la committenza dei codici che tramandano il 'De arte venandi cum avibus', le botteghe che curarono il sistema illustrativo, i rapporti tra questi codici e l'archetipo. [...] Il ms. 1071 della Biblioteca Apostolica Vaticana è stato identificato come capostipite dei manoscritti in due libri del trattato. Il capostipite della famiglia di manoscritti in sei libri è invece il ms. 717 della Biblioteca Universitaria di Bologna, oggetto del presente lavoro. [...]" (Dalla Prefazione a cura dell'Autrice)