«In principio, potrebbe sembrare una questione zodiacale. E la è, ma solo in parte. Poi, come dicevano gli antichi greci, ciascuno ha nel carattere il proprio demone: ciò che impronta il modo di pensare e di agire, la vita. E così, l'acquario di carta in cui nuotano i pesci di Caterina Crepax prende ora la forma di un libro le cui pagine sono ricavate dalle alghe. Come a ribadire che in tutte queste storie di pesci di ogni tipo, di carte di ogni genere, di colle e di colori, di interminabili giochi infantili e adulti, alla fin fine dall'acqua del mare e dal mare della carta Caterina Crepax non esce: anzi, ne ricava il proprio universo in cui ci coinvolge, con la meraviglia leggera tipica dei pesci che si affacciano alla parete di vetro dell'acquario, si avvicinano e un attimo dopo sono già fuggiti altrove. Bisognerebbe quindi entrare con cautela e pudore nelle pagine di questo libro che a suo modo è anche un diario in cui l'autrice ci racconta di sé, un attimo prima di fuggire via per rituffarsi nel suo mare, di acqua o di carta - questo è solo un dettaglio» (Andrea Casoli)