Il libro porta l'interesse su aspetti meno noti e studiati di Palazzo Leopardi tali da essere per se stessi dei percorsi artistico-culturali non direttamente collegati alle classiche interpretazioni di Leopardi poeta. Antonella Chiusaroli ed Antonella Maggini, attraverso un significativo lavoro di ricerca originale, portato avanti con rigore scientifico, sia utilizzando fonti dirette d'archivio, sia attraverso sopralluoghi e foto degli ambienti e dei reperti studiati, sono riuscite a ricostruire aspetti della memoria e dell'immaginario pittorico quali momenti diversi nel connubio di varie arti. I due contributi: L'alcova nella Biblioteca leopardiana e Il lapidario, i monumenti epigrafici romani e gli antichi reperti presenti nell'ingresso e lungo lo scalone di casa Leopardi presenti all'interno del testo offrono approfondimenti sulla pittura e sull'archeologia di Palazzo Leopardi tali da fornire nuove e stimolanti chiavi di lettura, utili a proseguire la ricerca, finestre che si aprono al territorio rendendolo vivo, partecipe e più consapevole dei propri tesori spesso nascosti o troppo poco osservati.